Il primo ostacolo del 2015 è la sveglia, il secondo un raffreddore che si trascina ... dall'anno precedente. Con una dose di volontà e una di paracetamolo gli ostacoli vengono superati.
Al ritrovo baracchino delle ore 9 siamo in tanti, una decina, e lungo la strada che porta alla grande quercia nel Parco del Roccolo si aggiungono altri due amici arlunesi, Pier e Flavio, oltre al mattiniero Cesare: è record di presenze.
Freddo di quelli veri, andatura soft accompagnata dai vari racconti di San Silvestro, foto di routine da mettere agli archivi nella cartella "Eroici". O "Matti".
Sosta alla quercia secolare cui abbiamo attribuito il ruolo di portafortuna e inversione di marcia.
Dopo un'oretta siamo di ritorno in paese, per tutti è capolinea ma per me e Michela no.
Rapido cambio di maglia e ripartenza in auto verso Milano dove ci attende la sesta edizione del KiloMetro ObliquO.
Da veterano che ha partecipato a tutte edizioni faccio a Michy un sunto di cosa la aspetta: un km di corsa in un clima da festa goliardica, niente di agonistico.
Dalla scarsità di parcheggi liberi intuisco che saremo in tanti anche qui. Nei 20 minuti di viaggio il calore prodotto dalla corsetta in compagnia è svanito, nonostante un bel sole ci dobbiamo coprire bene per andare ad accreditarci al tavolo iscrizioni.
Arrivarci non è facile, il tragitto è costellato da continue e gradite soste per
salutare gli amici. Anzi le amiche: Laura, Rita, Ilaria, Niko, Simona ... la serie di baci/abbracci si interrompe davanti al noto redattore Rodolfo Lollini la cui guancia è certamente pungente tanto quanto la sua vena giornalistica e quindi ci si scambia solo una stretta di mano. Un saluto anche per Renato e Patrizia in attesa del consueto brillante briefing del patron della manifestazione, Riccardo Ghidotti.
Mentre cerco tra la folla la sua inconfondibile chioma me lo ritrovo davanti con due stampelle e un taglio barba-capelli tanto perfetto quanto inaspettato.
Mi spiega velocemente l'incidente che lo ha messo out e quindi dà ai presenti le direttive per questa nuova edizione aggiungendo che è stato battuto il record di partecipanti.
Partenze scaglionate ogni 5 secondi, con Michela andiamo in macchina a prepararci convinti di avere tempo rimanendo tra gli ultimi. Tornati indietro vediamo che non c'è quasi più nessuno ... mancando il direttore i suonatori hanno gettato gli spartiti: partenze a caso e in gruppo.
Il Km Obliquo aggiunge alle caratteristiche di base cioè essere "gratuito ed aperto a tutti, senza iscrizioni, pettorali, chip, grazie al PTS (Personal Timing System)" anche quella di "gara a cronometro con partenza libera".
Niente salita in solitaria, il sentiero è pieno di gente e alla fine è positivo perchè guardare le persone ha l'effetto della musica, distoglie dalla fatica.
L'ultima rampa mi ha sempre messo k.o. stavolta no, arrivo al muretto che funge da traguardo ancora in spinta, fermo il PTS e leggo per la quinta volta 4'45": ottimo, esame "invecchiamento" superato. O doping da paracetamolo?
Il problema è accreditare il tempo, arrivando tutti insieme abbiamo messo in crisi le addette alla registrazione che con pazienza girano e rigirano gli elenchi con i nomi.
Sergio Tempera scatta la foto di gruppo, "su le mani!" prima scendere velocemente a valle per il ristoro finale: al contingente di prodotti dolci contrappongo il salame nostrano di Morimondo che riscuote sempre grande successo.
La festa è finita, grazie a Ghido e ai Road Runners per l'ospitalità, a Michela per la compagnia:
la Terra gira intorno a un asse obliquo, sarà per questo che venendo qui ci si sente in sintonia col mondo? Buon anno a tutti.
Il commento di Rodolfo Lollini
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